Nel suo romanzo d’esordio, Quello era un posto, Sonia Maria Laezza racconta con profondità e delicatezza il percorso di Valentina, una donna che si confronta con le sfide della maternità e della scoperta di sé. La storia si apre con un momento di apparente serenità: seduta a bordo piscina, osserva sua figlia nuotare. Ma dietro questa quiete si cela un viaggio interiore che riporta il lettore indietro nel tempo, quando la protagonista, poco più che trentenne, viveva un’esistenza segnata da un lavoro insoddisfacente, due figlie piccole e una relazione in crisi.
In questo periodo difficile emerge il “Lupo”, la metafora della depressione che la tormenta, ma che impara progressivamente a riconoscere e affrontare con l’aiuto del terapeuta, l’”uomo con la Barba”.
Maternità, crisi e rinascita
Attraverso le vicende di Valentina, il romanzo esplora temi universali come la maternità, il rapporto di coppia e la ricerca della propria identità. La protagonista rappresenta molte donne che, cercando di soddisfare aspettative sociali e personali, finiscono per smarrirsi. Laezza utilizza la potente metafora del “terremoto” e della “faglia” per descrivere la fragilità dell’equilibrio emotivo e il bisogno di affrontare le proprie paure per potersi riscoprire.
Uno stile intimo e coinvolgente
La narrazione in prima persona permette al lettore di immergersi nei pensieri e nelle emozioni di Valentina, vivendo con lei il suo percorso di crescita. Lo stile della Laezza è intimo e riflessivo, con un’alternanza tra introspezione e scene di quotidianità che rendono la storia autentica e coinvolgente. Il continuo intreccio tra passato e presente crea un racconto sfaccettato, in cui ogni frammento di vita contribuisce a delineare il cammino della protagonista.
Un romanzo che fa riflettere
Quello era un posto è più di una storia personale: è un invito a riflettere sulla condizione femminile, sulle difficoltà della maternità e sulla necessità di affrontare le proprie ombre per vivere pienamente. Con una scrittura delicata ma incisiva, Sonia Maria Laezza offre un racconto universale in cui molte donne potranno riconoscersi, lasciando al lettore una preziosa occasione di introspezione.
a cura della Redazione