Un’operazione che unisce affetto, storia e visione: Pier Silvio Berlusconi ha acquistato l’attico che appartenne a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, due icone della televisione italiana. Situato a Milano 2, il quartiere residenziale progettato negli anni Settanta da Silvio Berlusconi, l’acquisto riporta idealmente la dimora nel cuore della famiglia che contribuì a creare quel luogo simbolo del benessere e del piccolo schermo.
Una casa che ha fatto la storia della tv
Con i suoi 285 metri quadrati su due livelli, l’attico conserva l’atmosfera elegante e familiare che accompagnò gli ultimi anni di Raimondo e Sandra. Cinque camere, altrettanti bagni, un ampio soggiorno, studio e terrazze luminose: qui la coppia visse fino al 2010, diventando simbolo di un’epoca in cui la televisione sapeva raccontare con leggerezza il quotidiano italiano.
Un investimento dal valore affettivo e simbolico
Secondo le fonti ufficiali, l’immobile è stato venduto dagli eredi della coppia, la famiglia Magsino, storici collaboratori e beneficiari del patrimonio, per circa 1,45 milioni di euro. L’acquisto è stato concluso senza ricorso a mutui, confermando il carattere personale dell’operazione e il desiderio di preservare un luogo che ha segnato la storia della televisione e del costume italiano.
Il ritorno a Milano 2
La scelta di Pier Silvio Berlusconi ha anche un significato familiare: Milano 2 non è solo un quartiere residenziale, ma parte del DNA del gruppo Mediaset e dell’eredità di suo padre Silvio. Riportare quella casa sotto il nome Berlusconi significa chiudere un cerchio simbolico tra televisione, memoria e identità, restituendo valore a un’architettura che rappresentò l’Italia dell’ottimismo e della modernità.
Un’eredità che parla di leggerezza
Con questo passaggio di proprietà, un frammento della cultura popolare italiana trova nuova vita nelle mani di una delle famiglie più influenti dei media. Un gesto discreto ma profondamente evocativo, che unisce il rispetto per due grandi protagonisti del piccolo schermo all’idea di conservare un luogo dove la leggerezza diventò arte.