Una proposta estrema, un confronto tagliente, e una domanda che resta scolpita nella mente: “Ucciderebbe l’uomo più crudele del mondo per un miliardo di euro?” È da questo dilemma etico che prende avvio il nuovo thriller psicologico scritto e diretto da Davide Sacco, interpretato da due protagonisti d’eccellenza del panorama teatrale e televisivo italiano: Lino Guanciale e Francesco Montanari. Un duello emotivo e intellettuale, dove i confini tra giusto e sbagliato si fanno sempre più sfocati.
Un dramma teso ambientato nel vuoto
L’intera azione si svolge in un capannone vuoto, dentro una stanza spoglia. Paolo Veres, interpretato da Montanari, è un imprenditore miliardario a capo della più potente azienda di armi del continente. A incontrarlo è un giovane giornalista (Guanciale), arrivato apparentemente per un’intervista. Ma l’incontro degenera subito in un confronto teso, un gioco mentale spietato dove ogni parola è una lama e ogni silenzio un sospetto.
Chi è il carnefice, chi la vittima?
Veres pone una domanda disarmante: lo uccideresti per un miliardo? Il denaro, il potere e la possibilità di “ripulire il mondo” con un solo gesto si trasformano in un labirinto morale. Il pubblico è costretto a interrogarsi: esiste un prezzo per la giustizia? Il male può davvero essere cancellato con un crimine?
Una prova attoriale magistrale
Il testo di Sacco è una corda tesa tra il noir psicologico e il teatro civile, tra introspezione e denuncia. Lino Guanciale e Francesco Montanari mettono in scena una performance intensa, controllata e profondamente umana. I loro personaggi, in costante mutamento, svelano gradualmente le proprie fragilità, le menzogne e le verità più scomode.
Un finale che toglie certezze
Lo spettacolo culmina in un epilogo sorprendente, che lascia lo spettatore con più dubbi che risposte. Il giudizio morale non è mai scontato, e la domanda posta all’inizio ritorna amplificata: “Tu, cosa avresti fatto?”
Uno spettacolo disturbante, provocatorio, che non si limita a intrattenere ma stimola un’esplorazione profonda della coscienza e del nostro rapporto con il potere e la giustizia.
a cura della Redazione