Due piani, due anime
Nel cuore di Porta Venezia, in via Sirtori 34, ha aperto Cascina Romana: un nuovo locale che unisce il calore della tradizione romana all’energia della Milano contemporanea. Il progetto è firmato da Claudio Amendola insieme al manager Andrea La Caita e si sviluppa su due piani, ognuno con un’anima distinta.
Al piano terra si trova Frezza Milano, versione meneghina del noto format romano, dove si servono piatti popolari e veraci accompagnati da cocktail d’autore. Al piano superiore, invece, prende vita Li Somari, ristorante curato dallo chef stellato Adriano Baldassarre, che propone una cucina più raffinata e creativa ispirata alla campagna laziale.
Un’idea di casa e romanità
«Voglio un luogo dove si ride, si mangia e si beve, con il calore di casa», racconta Amendola, che si è messo in gioco anche in sala, tra tavoli e chiacchiere, per dare un volto personale e autentico a questo progetto. Dopo il successo di Frezza a Roma, il format approda a Milano senza snaturarsi: sapori schietti, atmosfera conviviale e una romanità genuina che si respira in ogni dettaglio. E, come dice lui, “fare la scarpetta è obbligatorio”.
Tradizione popolare o eleganza contemporanea?
A Frezza Milano, si trovano piatti iconici come la carbonara, l’amatriciana o la cacio e pepe, serviti in coccio, con porzioni generose e un’anima da trattoria romana. I cocktail, creati ad hoc, richiamano lo spirito dei quartieri popolari della Capitale. Prezzo medio? Tra i 25 e i 40 euro.
Li Somari, al piano di sopra, alza l’asticella con una proposta più elegante ma sempre fedele alle radici. Tra i piatti: supplì al risotto alla milanese, fettuccine burro e maggiorana, e altri accostamenti più audaci. C’è anche un menu degustazione, per chi vuole vivere l’esperienza completa, con prezzi tra i 65 e i 75 euro.
Una scommessa sulla memoria e sull’identità
Cascina Romana arriva in un momento in cui, tra mode fusion e fine dining d’avanguardia, si avverte il desiderio di tornare a mangiare “come una volta”, con piatti che raccontano storie, affetti, origini. È qui che si inserisce l’idea di Amendola: un posto sincero, dove sentirsi accolti e riconoscersi, anche se a centinaia di chilometri da Roma.
«Mi piace stare tra la gente, ascoltare, capire, far divertire» — e si vede.
a cura della Redazione