La città di Valencia è stata colpita il 30 ottobre 2024 da una devastante alluvione, causata dalla “Dana”, una formazione di bassa pressione nota per la capacità di generare tempeste improvvise e intense. Questo evento estremo ha scatenato oltre 250 millimetri di pioggia in poche ore, con un accumulo che ha superato le precipitazioni medie annuali. I quartieri sono stati travolti da veri e propri fiumi di fango, con intere strade sommerse e l’acqua che ha raggiunto livelli pericolosi. L’intensità e la durata delle piogge hanno trasformato le strade di Valencia in un pericoloso paesaggio acquatico, creando gravi disagi per migliaia di abitanti e causando innumerevoli danni a infrastrutture e abitazioni
Le vittime e i danni causati
L’alluvione ha avuto un bilancio di almeno 95 morti, mentre numerose altre persone risultano ancora disperse, rendendo questa una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi anni in Spagna. I danni alle infrastrutture sono ingenti: diverse strade principali sono crollate, i collegamenti ferroviari ad alta velocità tra Valencia e Madrid sono stati sospesi, e anche il collegamento verso Barcellona ha subito gravi interruzioni. Più di 115.000 abitanti sono rimasti senza elettricità a causa dei blackout provocati dalle piogge, e la città ha assistito a scene di totale devastazione, con veicoli trascinati dalla corrente e case sommerse
L’intervento dei soccorsi
Il governo spagnolo ha attivato rapidamente i servizi di emergenza e ha inviato circa 1.000 soldati per assistere le squadre di soccorso nelle operazioni di salvataggio e recupero. Le unità di soccorso hanno utilizzato droni e cani addestrati per cercare i dispersi, mentre elicotteri sono stati mobilitati per evacuare le persone bloccate nelle aree più colpite. I cittadini hanno ricevuto istruzioni precise per rimanere in casa e cercare rifugio ai piani superiori delle abitazioni, evitando di mettersi in strada. L’intervento coordinato tra governo centrale, autorità locali e servizi di emergenza ha permesso di salvare centinaia di vite, ma la situazione rimane ancora critica
Le cause meteorologiche
La tempesta “Dana” è stata alimentata da un fenomeno di aria fredda in quota che, incontrando il caldo e l’umidità della costa, ha prodotto piogge estremamente concentrate e intense. Questo tipo di tempeste, dette anche “temporali autorigeneranti”, sono particolarmente pericolose in aree urbanizzate come Valencia, dove il terreno e le strutture non riescono ad assorbire rapidamente grandi quantità d’acqua. Inoltre, la siccità prolungata delle settimane precedenti aveva reso il terreno ancora meno permeabile, aggravando gli effetti del diluvio
La risposta del governo e il panorama futuro
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha dichiarato lo stato di emergenza per la Comunità Valenciana, promettendo fondi per la ricostruzione delle aree distrutte e l’assistenza alle famiglie colpite. Il re Felipe VI ha espresso le sue condoglianze, sottolineando la necessità di prevenire simili tragedie con investimenti in infrastrutture resilienti e piani di gestione del rischio. Questo evento solleva interrogativi sulla necessità di adattarsi al cambiamento climatico, che sembra rendere eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. Si discute ora dell’importanza di migliorare il sistema di allerta e di potenziare le difese contro le inondazioni per evitare disastri simili in futuro.
Questa alluvione rappresenta un monito sulle conseguenze del cambiamento climatico e sulle vulnerabilità delle nostre città, evidenziando quanto sia fondamentale investire nella resilienza urbana e nella protezione della popolazione.
a cura della Redazione